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Sai come lasciare i tuoi beni a una onlus o una fondazione?


Ci sono persone che dopo la morte vogliono destinare parte dei loro beni ad organizzazioni benefiche con le quali durante la vita hanno condiviso gli stessi ideali. In questi casi si parla di testamento solidale.

Foto di pexels-pavel-danilyuk
Foto di pexels-pavel-danilyuk

Per fare una donazione ad altri non è necessario essere ricchi: anche un piccolo bene o una somma contenuta può fare la differenza per chi lavora ogni giorno per aiutare gli altri. Inoltre, è un modo per far continuare a vivere i propri valori e aiutare il destinatario a realizzare progetti a lunga scadenza.


Come nel caso degli eredi, si parla sempre di lascito testamentario ed esistono tre modi per destinare un bene a un ente giuridico o a una persona fisica.


È possibile scrivere un testamento olografo firmato e datato che può essere conservato in casa, si può andare dal notaio con due testimoni e scrivere un atto testamento pubblico oppure si può recapitare al notaio un testo sigillato che verrà aperto dal notaio solo al momento della morte del donatore.


Considerata la natura del destinatario, la scelta migliore è consultarsi con un notaio e scrivere un testamento pubblico.


Un’alternativa è quella di inserire nel testamento il nome di una persona di fiducia che si impegna a destinare parte dell’eredità del defunto all’iniziativa benefica nominata nel testamento.


Dopo aver considerato la legittima agli eredi, cioè la parte che i familiari ricevono sempre per legge, il restante patrimonio può essere donato a fondazioni, onlus, enti di ricerca, ospedali, associazioni che si occupano di infanzia, formazione, donne, immigrati, detenuti, animali o qualsiasi altra categoria che il donante ritiene importante.


Perché il testamento solidale sia valido e per non creare contestazioni, il beneficiario, che può essere un ente pubblico o privato, deve essere specificata in modo dettagliato la partita iva, la ragione sociale, la sede sociale e l’ambito delle attività.


In ogni caso, il beneficiario non è costretto ad accettare l’eredità, può rifiutarla, sia che sia formata da denaro, beni mobili o immobili, in quanto potrebbe essere anche deleterio per la presenza di debiti.


Infine, se il defunto non ha trovato un ente che rispecchi i suoi valori, può decidere che parte dei suoi beni siano utilizzati per fondare l’associazione o centro di ricerca o onlus o altro che porti avanti i suoi ideali.

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