Crescono le compravendite di nuda proprietà
- Maria Chiara Sabato
- 2 apr
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 3 apr
La compravendita di immobili in nuda proprietà è cresciuta del 20% dal 2023 al 2024. Lo afferma un’analisi realizzata da Confabitare, associazione di proprietari immobiliari.

Il fenomeno interessa tutta la Penisola, ma l’incremento maggiore si ha a Bologna, Roma con +33,5%, Torino +32% e Milano con 30,9%.
A livello regionale, in Emilia Romagna si verifica la maggior parte delle vendite nazionali con il 39%, al secondo posto della classifica si trova il Lazio che rappresenta il 18% delle vendite, e al terzo posto a pari merio Piemonte e Lombardia con il 16%.
Dal report emerge anche l’identikit del venditore: sono soprattutto anziani – si parla di 97.000 pensionati coinvolti – con oltre 65 anni e con pochi legami familiari. La motivazione è avere un’entrata in più senza rinunciare a vivere nella propria abitazione.
Gli acquirenti sono invece persone tra i 45 e i 54 anni d’età, che vogliono fare un investimento a lungo termine per i figli.
Restano fuori da questo mercato i giovani che cercano casa per trasferirsi immediatamente, cosa che con la nuda proprietà non è infatti possibile.
“Il crescente ricorso alla vendita nuda proprietà è l’espressione concreta di una crisi che continua a colpire duramente la fascia anziana della popolazione – ha detto Alberto Zanni, presidente nazionale di Confabitare - è indispensabile che il Governo agisca tempestivamente con misure mirate affinché vengano adottate soluzioni concrete a sostegno degli anziani, sempre più penalizzati dalla diminuzione del potere d’acquisto delle pensioni e dall’aumento costante della pressione fiscale sulla casa”.
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