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I tassi si abbassano e cresce la richiesta di mutui

  • Maria Chiara Sabato
  • 1 lug
  • Tempo di lettura: 3 min

Cresce la richiesta dei mutui e scendono i tassi di interesse. Al momento, però, i mutui a tasso fisso sono ancora quelli più convenienti. Sono questi gli effetti dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea che il 5 giugno 2025 ha ridotto per l’ottava volta consecutiva gli interessi sui prestiti.

Foto di pexels-mrkuns
Foto di pexels-mrkuns

Con la riduzione di 25 punti base la Bce ha ridotto della metà gli interessi che erano arrivati al 4%. Il tasso sui depositi è arrivato al 2%, quello sui rifinanziamenti principali al 2,15%, il tasso sui rifinanziamenti marginali al 2,40%. A beneficiare dei nuovi tassi è soprattutto per chi ha già un mutuo a tasso variabile o ne vuole aprire uno. 


Se i tassi si riducono, le famiglie infatti respirano ma sono anche spinte a investire. Una delle conseguenze della riduzione dei tassi è infatti la crescita delle domande dei mutui per l’abitazione da parte degli italiani.


Secondo la 58°edizione del Report l’Osservatorio credito al dettaglio promosso da Assofin, Crif e Prometeia presentato a giugno 2025, le erogazioni di credito al consumo hanno mostrato un’espansione del 5,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e tra questi, i mutui immobiliari sono cresciuti del 50,2% nel primo trimestre 2025. Le surroghe, cioè la sostituzione di mutui esistenti con altri a condizioni più vantaggiose, ha raggiunto un incremento del 107,7%.


L’aumento del credito alle famiglie si rispecchia nella crescita del mercato immobiliare italiano che ha visto una crescita dell’11,2% nel primo trimestre del 2025.


A certificarlo è l’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate che evidenzia un aumento di quasi 17.000 transazioni immobiliari residenziali rispetto al 2024.

L’82,4% degli acquisti residenziali nel trimestre riguarda immobili già esistenti, le nuove costruzioni rappresentano solo il 17,6% del mercato.


La maggior parte delle persone che comprano casa lo fanno attraverso un mutuo: secondo Eurisc – Il sistema di informazioni creditizie, solo nel 1° trimestre del 2025 la domanda dei mutui immobiliari richiesti dalle famiglie italiane ha , registrato un +22,4%. 


L’importo medio richiesto ha un valore di 150.732 in questo primo trimestre dell’anno, con uno scostamento del +4,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si tratta del valore più alto di questi ultimi 10 anni, se pensiamo che nel 2015 l’importo medio si aggirava a poco più di 124.000 euro.


Per quanto riguarda la distribuzione per fascia di importo, nel primo trimestre del 2025 le richieste di mutuo per importi compresi tra 100.000 e 150.000 euro si confermano la soluzione preferita dalle famiglie italiane per il 31,1% del totale.


A seguire la scelta si direziona sulla classe di importo 150.000-300.000 euro per il 30,3% dei richiedenti. Dalla ricerca emerge anche che la maggior parte delle famiglie chiede mutui a tasso fisso.


Da un lato i mutui a tasso fisso sono considerati una garanzia di stabilità, dall'altra, anche se la differenza tra mutuo a tasso fisso o variabile si è ridotta molto, il mutuo a tasso fisso risulta ancora quelli più conveniente, come si comprende da una simulazione on line fatta su mutuisupermarket.it.


Per acquistare una prima casa del valore di 220.000 euro con un mutuo di 140.000 euro a 25 anni a tasso fisso e un reddito mensile netto di 2.400 euro, la rata partirà da € 606,43.


Con un tasso variabile la rata partirà da € 622,44, con tasso misto si parte da € 629,19 mentre per il tasso variabile con cap – cioè con un tetto che non si può superare – si parte da € 653,02 al mese.


Nonostante la riduzione dei tagli di interesse, però, in alcuni casi, come ha dimostrato un’indagine di Immobiliare.it Insights, l’affitto resta ancora la scelta migliore rispetto all’acquisto: Monza, Milano, Napoli sono alcune delle dodici città italiane dove l’affitto è più conveniente dell’acquisto. A Roma, invece, la situazione è diversa: qui conviene comprare casa perché la rata media del mutuo è in genere più bassa del canone.

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