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La Bce entra nel dibattito sulle case green

Da alcuni giorni in Europa, e in l'Italia, si discute della bozza europea sulle case green. La normativa ha generato un forte malcontento, soprattutto in Italia dove oltre il 74% di case sono in classe energetica F e G, le peggiori da un punto di vista energetico. Sarebbero previste delle eccezioni, a partire da quella per gli immobili riconosciuti di interesse storico.


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Foto di Blazejosh/Pixabay


Al momento, la bozza di normativa impone di migliorare la classe energetica degli immobili residenziali: entro il 1 gennaio 2030 dovranno raggiungere almeno la classe energetica E e la classe energetica D entro il 1 gennaio 2033.


In base ai finanziamenti chiesti per il Bonus energia in Italia, i costi potrebbero arrivare a 50 mila euro per appartamento e 600.000 per condominio e si dovranno sostituire infissi e caldaie.


Sul dibattito è intervenuta anche la Bce. Secondo l'istituto di credito europeo, la normativa va modificata perché non armonizza le classi energetiche dei vari paesi e crea delle distorsioni nella valutazione degli edifici e, di conseguenza, nel rischio che le banche si assumono.


La presidenza di turno svedese dell'Ue vorrebbe approvare la direttiva entro 6 mesi ma dovrà tenere conto non solo dell'opinione dei vari stati europei ma anche della Bce.

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